Sul precedente numero di Battaglie Sociali abbiamo analizzato due soft skill che influenzano positivamente un colloquio di lavoro e che sono ricercate dalle aziende: il problem solving e il time management. In quest’articolo ci soffermeremo invece sul pensiero critico.
Il pensiero critico permette ad una persona di riflettere e prendere decisioni, analizzando dati e informazioni, valutando gli stessi e traendo conclusioni oggettive.
Robert Ennis articola il pensiero critico su tre strategie:
- la capacità di riflettere, senza affidarsi a giudizi impulsivi,
- la capacità di motivare, ovvero farsi e fare domande,
- la capacità di cercare alternative, analizzando le soluzioni possibili per il raggiungimento di un obiettivo.
Questi tre passaggi aiutano il candidato ad analizzare situazioni da più prospettive, allenando quindi non solo la capacità di analisi ma anche quella che riguarda problem solving e making decision.
Adoro questa citazione: “La creatività è senza dubbio la risorsa umana più importante. Senza creatività non ci sarebbe progresso e ripeteremmo sempre gli stessi schemi”. (Edward De Bono)
Verissimo, la capacità di valutare un’idea attraverso una panoramica ampia di fattori senza ridurla allo spazio abituale e scontato (zona di comfort) ci permette di scoprire nuove risorse interne ed esterne a noi.
Ad oggi le aziende non hanno bisogno di persone che rispondano in automatico ai comandi (il famoso Pino la Lavatrice) o che perseguano terreni conosciuti, ma hanno bisogno di risorse che sappiano andare oltre, che sappiano cogliere stimoli diversi e che si attivino con entusiasmo e determinazione nel generare nuove idee e nuovi modi di fare.
Questa soft skill spesso, durante un colloquio, viene misurata con uno dei seguenti approcci:
- gioco di ruolo all’interno di un gruppo di canditati,
- esposizione di un caso da risolvere,
- richiesta di un racconto/esperienza in cui vi siete trovati a prendere una decisione diversa dal solito.
Ci tengo a precisare che il pensiero critico non è né illogico né irrazionale, ma è semplicemente un approccio ampio e senza pregiudizi nell’osservazione di un processo o problematica.
Una cosa utile può essere quella di fare un esercizio per allenarsi e riflettere, preferibilmente da fare con una o più persone. In questo test, per ogni affermazione, bisogna saper distinguere cosa è un fatto e cosa è un’opinione:
- Mia madre è la migliore mamma del mondo.
- Mio padre è più alto di tuo padre.
- Il mio numero di telefono è difficile da memorizzare.
- La parte più profonda dell’oceano è profonda 35,813 piedi.
- I cani sono animali domestici migliori delle tartarughe.
- Il fumo fa male alla salute.
- L’ottantacinque per cento di tutti i casi di cancro ai polmoni negli Stati Uniti sono causati dal fumo.
- Un cittadino americano su cento è daltonico.
- Due cittadini americani su dieci sono noiosi.
Buon allenamento.
Vi saluto riportando questa citazione: “La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente.” (Albert Einstein)
Secondo lo storico Luciano Canfora uno dei compiti dell’insegnamento dovrebbe essere quello di fornire degli anticorpi rispetto alle mode. Vale a dire trasmettere contenuti e “stili di pensiero” che allontanino gli studenti dal “rumore esterno”, consentendo di guardare alla realta con spirito critico. Questo e anche lo spirito che guida le proposte di questo sito: fornire degli strumenti che riducano il “rumore” che avvolge l’informazione.