Collaborazione
Collaborazione, un termine del quale ormai tutti conosciamo il significato, lavorare insieme al raggiungimento di un obbiettivo. Collaborazione, tutt’oggi in pochi ne percepiscono a pieno l’importanza e la necessità, a tratti fondamentale. Partirei osservando come la collaborazione sia presente nella base della nostra esistenza, in quanto alle radici dell’essere vivi, vi è l’assoluta collaborazione tra i nostri organi, muscoli e apparati; sottolineando come anche l’uomo sia alla fine il risultato di una cooperazione, alla quale ogni singolo ingranaggio debba contribuire per permetterne il funzionamento. Spostandoci verso un ambito riguardante gli uomini, vorrei procedere inizialmente attraverso l’uso di un altro esempio, trovando immediata e concreta l’esemplificazione di un concetto rispetto alla sua definizione che può esser benissimo tratta dall’esempio stesso. Sebbene possa sembrar scontato e stupido, riflettiamo sulla funzionalità della collaborazione, pensando alla magnifica sensazione di leggerezza che proveremmo nello spostare un grosso masso in migliaia di persone, rispetto alla frustrante impotenza che riscontreremmo nel tentar di alzarlo da soli. Da ciò ne consegue, dunque, che la collaborazione è render possibile, ciò che da soli appare impossibile. Immaginando la collaborazione come una macchina, è necessario dire che vi sono dei requisiti affinché funzioni; primo fra tutti è la fiducia, fondamentale e reciproca, vi è poi un linguaggio, anch’esso alla base della comunicazione, senza la quale non sarebbe possibile collaborare. Collaborare, mescolare tra loro conoscenze e abilità per raggiungere una visione del mondo più ampia, superando i confini della limitazione individuale.
La completezza offerta da un’esperienza condivisa
La completezza offerta da un’esperienza condivisa con qualcuno ha un valore trascendentale, persino se messa a confronto con l’insieme di tutti i successi raggiungibili da un uomo solo e inevitabilmente limitato. Sono gli storici stessi, a definire la collaborazione alla base dell’evoluzione dell’uomo e dei progressi nel corso della storia, ritenendo l’interdipendenza tra le persone di un popolo, e tra popoli stessi, più produttiva sebbene più complicata rispetto all’indipendenza dei singoli. Volendo infine citare un importante filosofo e logico matematico britannico, Bertrand Russell: “L’educazione dovrebbe inculcare l’idea che l’umanità è una sola famiglia con interessi comuni. Che di conseguenza la collaborazione è più importante della competizione.” Riflettendo sul metodo di innumerevoli società e contesti: i quali insegnano che la competizione e la vittoria, spesso ricavati annullando e sovrastando gli altri, siano più importanti della collaborazione e dell’interrelazione tra le persone; una visione del tutto errata a mio parere e a tratti disumana.
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