Per i nonni, la bella notizia giunge da Papa Francesco nell’Angelus del 31 gennaio: “Dopodomani, celebreremo la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, quando Simeone e Anna, illuminati dallo Spirito Santo riconobbero in Gesù il Messia. Lo Spirito Santo suscita ancora oggi negli anziani pensieri e parole di saggezza: la loro voce è preziosa perché canta le lodi di Dio e custodisce le radici dei popoli. Essi ci ricordano che la vecchiaia è un dono e che i nonni sono l’anello di congiunzione tra le generazioni, per trasmettere ai giovani esperienza di vita e di fede. Per questo, ho deciso di istituire la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si terrà la quarta domenica di luglio, in prossimità della ricorrenza dei Santi Gioacchino e Anna, i “nonni” di Gesù. È importante che i nonni e nipoti si incontrino, perché, dice il profeta Gioele, i nonni davanti ai nipoti sogneranno, avranno grandi desideri, e i giovani, prendendo forza dai nonni, andranno avanti, profetizzeranno”.
Immaginiamo la gioia dei nonni, la commozione, ma anche la speranza che questa pandemia finisca presto e possano riabbracciare gli adorati nipoti e sognare in grande. Per Papa Francesco “la terza età è una fase della vita, non va sprecata e non rappresenta nemmeno il momento di tirare i remi in barca, ma va percorsa”.
In Italia gli esempi non mancano. Oggi due persone come Mattarella e Draghi (79 e 73 anni) sono chiamati a salvare le sorti dell’Italia. Il Papa, vorrebbe “un mondo che viva un nuovo abbraccio tra giovani e anziani”. L’abbraccio non si dimentica ed è ancor più vero in epoca Covid dove, il distanziamento è un atto di difesa.
È forte il richiamo al legame tra giovani e anziani quale occasione di memoria e crescita, contro la cultura dello scarto. I nonni nella loro esperienza e saggezza fanno “capire come affrontare e rimuovere le paure”.
Pensiamo alla forza della testimonianza della sen. Liliana Segre e, di quelli che hanno sofferto il terribile olocausto ma lo hanno attraversato e lasciato a noi grandi insegnamenti. Il paragone potrà essere blasfemo ma anche noi dobbiamo attraversare la pandemia e trarre insegnamento.
Il Papa è anche capace di rimproverare gli anziani; “come è brutto l’anziano che ha perso il senso della sua testimonianza, che disprezza i giovani e si lamenta sempre. È bello invece l’incoraggiamento che riescono a comunicare a una ragazza o ragazzo in cerca del senso della vita. È la missione dei nonni”.
È importante non lasciarli soli a “rischiare negli ultimi anni di vita la trappola dell’esclusione e emarginazione”. Va in questo senso la proposta di welfare di comunità, per dare dignità e risposta alle solitudini degli anziani. La testimonianza dei nonni aiuta i giovani ad alzare lo sguardo, a non avere paura e sfiducia e che è possibile lottare per qualcosa per cui ne vale la pena; il dono di 70 anni di pace. Questo aiuta i giovani ad affrontare il futuro e ricorda ai nonni che possono “dire ai giovani timorosi che l’angoscia del futuro può essere vinta e, insegnare ai giovani troppo innamorati di se stessi che c’è più gioia nel donare che nel ricevere”.
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